La Noka di Besnate (Varese) e la Lp energy di Ponderano (Biella) hanno stipulato un accordo per esportare in tutta Europa le nuove lampade mangia batteri, che sfruttano una particolare tecnologia studiata dalla stessa Noka, un’azienda totalmente italiana particolarmente avanzata in questo settore. Non solo, sembra che Noka abbia in serbo altre novità per il settore medico e ospedaliero, che sfruttano anche altre tecnologie.

Come funzionano

Le lampade mangia batteri sono trattate con materiali nanotecnologici che consentono di sviluppare una reazione, sfruttando la luce, che uccide virus e batteri presenti nell’aria, oltre a neutralizzare alcuni inquinanti, riducendoli ad acqua e ossigeno. Queste lampade saranno utilizzate prevalentemente in ambito medico e ospedaliero, eliminando molte delle problematiche correlate a questi ambiti, sia nei comuni ambulatori, sia in situazioni limite, come ad esempio l’astanteria del Pronto Soccorso, o le sale operatorie.

Altri prodotti simili

Solo Noka oggi è in grado di sviluppare prodotti di questo genere perfettamente funzionanti grazie ad alcuni brevetti di loro esclusivo utilizzo. Stefano Perboni di Noka conferma che l’azienda è in fase di studio di altri prodotti simili, non solo per eliminare o limitare la presenza di organismi patogeni nelle strutture ospedaliere, ma anche per diminuire la presenza di inquinanti. Il tutto con l’utilizzo di sostanze totalmente ecocompatibili, in totale accordo con lo spirito aziendale. Da quanto dice il Si. Perboni infatti Noka ha nella sua vision aziendale la sostenibilità ambientale, in ogni ambito della produzione di queste lampade nanotecnologiche. La possibilità di esportare anche nel resto d’Europa questa tecnologia consentirà non solo di sfruttare al meglio le lampade mangia batteri, ma anche di continuare l’innovazione in questo importante campo. Le lampade funzionano come qualsiasi altro tipo di lampada a incandescenza, senza necessità di montarle su particolari dispostivi o di avere allacciamenti personalizzati.