Famiglie vittime esplosione Quargnento: devastati per la morte dei loro familiari e per come si sono svolte le vicende

Nel corso dell’interrogatorio che lo ha inchiodato, Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento che è esplosa provocano la morte di tre vigili del fuoco ed il ferimento di due colleghi ed un carabiniere, aveva dichiarato di non avere avuto intenzione di uccidere. Era spinto dalla volontà di ottenere quel risarcimento in denaro che gli avrebbe permesso di ricominciare: un milione e mezzo di euro, che l’assicurazione gli avrebbe quindi riconosciuto permettendogli di riprendere le sue attività e magari rialzarsi dai debiti.

Questo forte desiderio di rivalsa e di rivincita aveva fatto perdere la ragione a Vincenti, tanto che l’uomo, insieme con la moglie, aveva architettato il suo piano fin quasi ai minimi dettagli. Non aveva però studiato bene il suo piano perché il bugiardino del timer con il quale avrebbe fatto esplodere le sette bombole del gas era stato lasciato sul comò della sua camera da letto, in bella vista: è bastato poco, insomma, anche per farlo confessare.

Devastati i familiari delle vittime, che proprio in occasione dei funerali dei vigili del fuoco morti nell’esplosione avevano chiesto alle forze dell’ordine ed agli inquirenti di fare di tutto per trovare il colpevole.