Perché omicidio plurimo a Vincenti: avrebbe potuto evitarlo

Perché omicidio plurimo a Vincenti

Perché omicidio plurimo a Vincenti: avrebbe potuto evitare quello scoppio che ha provocato la morte dei vigili del fuoco

Perché omicidio plurimo a VincentiHa piazzato sette bombole in totale, due nell’edificio più piccolo e le altre cinque nell’edificio principale, Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento letteralmente disperato per via dei problemi economici che non riuscita in nessun modo a risolvere e che quindi lo hanno portato all’esasperazione ed alla follia. Nel corso dell’interrogatorio avvenuto circa una settimana fa (che ha poi portato il gip a convalidare l’arresto) Vincenti ha infatti dichiarato di essere stato lui, insieme con la moglie, ad acquistare le bombole e portarle in cascina: qui, ha sistemato il timer, che però è stato erroneamente  impostato non solo all’1.30 (ora in cui sarebbe stata prevista l’esplosione) ma anche a mezzanotte.

La piccola esplosione che si è verificata intorno alla mezzanotte ha allertato i vicini di casa che hanno chiamato i vigili del fuoco i quali, tuttavia, al loro arrivo in cascina hanno visto una situazione che sembrava “come tutte le altre”. Al momento dell’esplosione, anche lo stesso Vincenti era stato avvisato dai carabinieri ed avrebbe avuto quindi tutto il tempo per avvisare i vigili del fuoco ed evitare che la seconda esplosione, decisamente più forte, potesse sopraggiungere e provocare quelle morti. Ma non lo ha fatto: e questo è il motivo per cui, secondo quanto dichiarato dallo stesso procuratore capo Enrico Cieri, gli viene contestato l’omicidio plurimo.

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