Proprietario cascina Quargnento: era terrorizzato all’idea di perdere tutto, così ha escogitato quel diabolico piano

Era letteralmente “terrorizzato” all’idea di non tornare ad essere una persona “importante” e quindi apprezzata dal punto di vista economico e sociale: talmente spaventato che era pronto a tutto, pur di riavere quella parvenza di grandezza, di ricchezza e di altezza sociale, anche ad uccidere. È questo l’identikit che in queste ore si disegna pensando a Giovanni vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento la cui esplosione, la notte del 5 novembre scorso, ha ucciso tre vigili del fuoco e provocato il ferimento di due colleghi e di un carabiniere.

Secondo quanto emerge dalle indagini, il proprietario della cascina di Quargnento, in provincia di Alessandria, aveva fatto di tutto per evitare il fallimento ed anche quel tracollo economico e sociale che avrebbe portato ad ulteriori danni, per lui e per la moglie. Ma quel tutto non era bastato e così, in preda alla disperazione, aveva tentato di giocarsi l’ultima carta e di provocare egli stesso l’esplosione della cascina, con l’unico obiettivo di recuperare quel milione e mezzo di euro dall’assicurazione, che gli avrebbe permesso, forse, di ricostruirsi una vita. Tuttavia, quel gesto inconsulto non solo ha distrutto (più che ricostruire) la sua vita, ma ha anche distrutto quella di tre famiglie: una vera e propria “strage di innocenti”.