Crisi da coronavirus: e se gli effetti economici fossero sopravvalutati?

La crisi da coronavirus sta producendo gravi effetti economici in tutto il mondo ma… se fossero inferiori alle previsioni?

È quanto sta emergendo dalla Francia, con il governatore della banca centrale, Francois Villeroy de Galhau, che ha affermato come il crollo economico del Paese potrebbe non essere così grave come previsto e che l’attività nella seconda economia della zona euro potrebbe tornare ai livelli pre-crisi all’inizio del 2022.

Francois Villeroy de Galhau ha affermato alla rivista Paris Match che il governo del presidente Emmanuel Macron deve spendere saggiamente per ricostruire la fiducia nell’economia e che la fiducia delle famiglie e del settore privato è la chiave per una ripresa relativamente rapida.

Le nostre previsioni prevedono un calo del 10% del PIL quest’anno: potrebbe essere un po’ meglio, con un forte rimbalzo in seguito per recuperare, si spera, un livello di attività pre-Covid all’inizio del 2022“, ha detto Villeroy nell’intervista.

Il governo francese si è avvalso di un pacchetto di crisi del valore di 137 miliardi di euro, pari a oltre il 6% del prodotto interno lordo, per attutire l’impatto immediato dell’epidemia e si è anche impegnato a garantire 300 miliardi di euro di prestiti bancari per aiutare a mantenere a galla le imprese. Dopo la pausa estiva, presenterà un pacchetto di stimolo di 100 miliardi di euro per stimolare la ripresa. Le decisioni di spesa dovranno essere intelligenti – ha detto Villeroy, perché “il denaro pubblico non è illimitato“.

Entro la fine dell’anno le famiglie francesi si ritroveranno con un risparmio di 100 miliardi di euro. Ma perché quel denaro possa filtrare nell’economia, era essenziale che il governo garantisse che le tasse non fossero aumentate, o addirittura tagliate, perché non poteva permettersi di farlo – ha poi proseguito Villeroy, sottolineando le difficoltà che attendono il Paese.

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