Calendario, cos’è e quali sono i principali tipi

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calendarioUn calendario è uno strumento utilizzato per segnare il passare del tempo. Le popolazioni dell’antichità basavano i loro calendari sugli eventi regolari più ovvi che conoscevano: le posizioni mutevoli del sole, della luna e delle stelle. Questi calendari li aiutavano a capire quando piantare e raccogliere i raccolti.

Nel corso del tempo, invece, diversi gruppi di persone hanno sviluppato altri calendari in base alle proprie esigenze e credenze.

Giorni, settimane, mesi e anni

Quasi tutti i calendari hanno in comune diverse unità di tempo. Il giorno è l’unità più elementare e misura il ciclo del giorno e della notte. Oggi si sa che è la durata del tempo che la Terra impiega per ruotare una volta sul suo asse. Un gruppo di sette giorni è chiamato settimana. Il mese è lungo circa 29 1⁄2 giorni, ovvero il tempo impiegato dalla Luna per orbitare intorno alla Terra. L’anno è lungo circa 365 1⁄4 giorni, ovvero il tempo impiegato dalla Terra per orbitare intorno al Sole.

L’anno misura invece le stagioni: l’inserimento dei mesi negli anni è stato peraltro un problema per i produttori di calendari. La difficoltà deriva dal fatto che il mese è lunare, ovvero basato sulla Luna, mentre l’anno è solare, ovvero basato sul Sole. Dodici cicli lunari durano circa 354 giorni, non 365. Per far rientrare i mesi lunari nell’anno solare, è necessario aggiungere giorni in determinati momenti. Per questo motivo i mesi del calendario hanno una lunghezza diversa. Tutti, tranne febbraio, sono più lunghi di 29 giorni per compensare gli 11 giorni in più dell’anno solare. Per lo stesso motivo, ogni quattro anni viene aggiunto un giorno a febbraio.

I primi calendari

I Sumeri dell’antica Mesopotamia (oggi Iraq) usavano un calendario di 12 mesi lunari: aggiungevano un mese in più ogni quattro anni circa. Questo calendario servì da modello per i primi calendari greci ed ebraici. Anche i primi Egizi utilizzavano un calendario basato sulla Luna: in seguito, però, gli egiziani elaborarono un calendario che corrispondeva quasi esattamente alle stagioni.

I primi Romani avevano un anno lunare di 355 giorni. Per far coincidere l’anno lunare con quello solare, i sacerdoti aggiungevano altri mesi. Il calendario divenne sempre più sfasato rispetto alle stagioni.

Calendari giuliano e gregoriano

Nel 46 a.C., il sovrano romano Giulio Cesare decise la cifra di 365 1⁄4 giorni per la durata dell’anno. Ogni quarto anno aveva 366 giorni e questo calendario fu appunto chiamato “giuliano” dal nome del suo creatore. I 12 mesi avevano le lunghezze utilizzate oggi: tuttavia, l’anno giuliano era ancora leggermente più lungo dell’anno solare e, con il passare dei secoli, sorsero dei problemi.

Nel 1582, dunque, Papa Gregorio XIII ordinò di eliminare 10 giorni dall’anno. Per mantenere il calendario corretto in futuro, Gregorio ordinò che l’anno bisestile venisse saltato tre volte ogni 400 anni. Il suo sistema è chiamato calendario gregoriano e oggi è utilizzato quasi ovunque, al di fuori del mondo islamico.

Calendari dei nativi americani

I Maya e gli Aztechi avevano i migliori calendari dei nativi americani: i loro calendari avevano ciascuno un ciclo di 260 giorni denominati in relazione ai loro rituali religiosi e un anno di 365 giorni. L’anno era diviso in 18 mesi di 20 giorni ciascuno, con l’aggiunta di cinque giorni per completare gli anni.

Altri calendari

Diversi calendari diversi da quello gregoriano sono ancora in uso. Il calendario musulmano, ad esempio, è utilizzato dalla maggior parte dei Paesi arabi. È un calendario lunare con 12 mesi di 30 o 29 giorni che si sommano a un anno di 354 o 355 giorni. Il calendario cinese è ancora utilizzato insieme a quello gregoriano in Cina, a Taiwan e nei Paesi limitrofi. Anche i calendari tradizionali indù ed ebraico continuano a essere utilizzati per scopi religiosi.

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