Giulio Cesare, chi era l’imperatore romano

cesareGiulio Cesare è stato uno dei più conosciuti nomi dell’epoca imperiale romana. Il generale contribuì infatti a costruire l’antica Roma trasformandola in un potente impero che è passato alla storia ed è probabilmente l’imperatore romano più conosciuto di sempre.

Giulio Cesare nacque il 12 o 13 luglio del 100 a.C. circa. Suo padre morì quando Cesare aveva 16 anni. La famiglia di Cesare era patrizia, ovvero di classe nobile, ma sosteneva la gente comune in politica.

Ascesa al potere di Giulio Cesare

Giulio Cesare entrò ben presto in politica. Nel 59 a.C. fu eletto console, la più alta carica pubblica dell’antica Roma. Come uno dei due consoli, governò lo Stato romano per un anno. Poi, lasciò Roma per governare una provincia romana in Gallia (l’odierna Francia). In nove anni di lotte portò tutta la Gallia sotto il dominio romano.

Il ritorno a Roma

Cesare tornò in Italia nel gennaio del 49 a.C. divenendo imperatore del regno. Seguirono cinque anni di guerra civile tra le forze di Cesare e i sostenitori del popolare generale Pompeo. Pompeo fuggì in Egitto e lì morì prima che Cesare potesse catturarlo. Ma Cesare continuò a combattere e a vincere battaglie contro i sostenitori di Pompeo.

Quando tornò ancora a Roma, Cesare perdonò i suoi vecchi nemici e guadagnò molti sostenitori nella popolazione, anche se non tutti si fidavano di Cesare: molti volevano infatti che Roma fosse una repubblica governata da un gruppo di persone piuttosto che una dittatura guidata da un uomo solo al comando.

Quindi, sessanta senatori concordarono un piano per uccidere Cesare il 15 marzo 44 a.C. (le “Idi di marzo” del calendario romano). Tra loro c’era l’amico di Cesare Marco Giunio Bruto. Stando alla cronaca, mentre moriva Cesare disse: “Et tu, Brute?” (“Anche tu, Bruto?”).

Le opere di Giulio Cesare

Giulio Cesare fu anche un famoso scrittore, le cui opere furono principalmente racchiuse nei commentari della guerra in Gallia (De bello Gallico) e sulla guerra civile contro Pompeo e il Senato (De bello civili). Le sue narrazioni, in stile semplice e diretto, sono un manifesto politico molto chiaro, rivolto in maniera efficace ai lettori di media cultura e per la piccola aristocrazia.

Ricordiamo inoltre che Giulio Cesare fu anche un abile oratore. Sebbene le orazioni di Giulio Cesare siano oggi perdute, esiste un rifacimento sallustiano di quella pronunciata il 5 dicembre 63 e due orazioni funebri, una per la zia Giulia e una per la moglie Cornelia. Del resto, invece, tutto è andato purtroppo smarrito o distrutto.

 

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