Sono giovani e ben preparati, ma un quarto degli studenti di scienze dello sport soffre di dolore in combinazione con lo stress psicosociale. A sostenerlo un recente studio della Goethe University, condotto dalla ricercatrice Anke Bumann.

Bumann ha inviato il suo questionario agli studenti di 89 istituti di scienze dello sport nelle regioni di lingua tedesca. La risposta è stata impressionante: hanno partecipato 865 persone, 664 hanno compilato l’intero modulo, alcune aggiungendo risposte molto dettagliate con parole proprie.

Alla base del sondaggio c’era il “questionario sul dolore” della Società tedesca del dolore, integrato da aspetti specifici come l’atletismo, l’entità dell’allenamento, l’autoefficacia e la resistenza. A loro è stato chiesto in quali e quante regioni del corpo si manifestano i dolori, quali lesioni e altre diagnosi sono presenti, così come i fattori psicologici, il consumo di alcol e la qualità del sonno.

Lo studio mostra chiaramente che un giovane su quattro presumibilmente sani soffre di dolore e mostra l’insorgenza dei cosiddetti fattori biopsicosociali che possono favorire il dolore, in particolare lo stress derivante da un’elevata pressione prestazionale. Più della metà degli intervistati avverte dolore in due o più regioni del corpo – anche se la maggior parte di loro riferisce una tolleranza al dolore relativamente alta. Rispetto ad altri della loro età, gli studenti di scienze sportive hanno più frequenti depressioni, ansia e stress, mentre allo stesso tempo la loro autocompassione era significativamente più bassa. In media, gli studenti si allenano dalle cinque alle sette ore a settimana e consumano più antidolorifici (analgesici) e alcolici. Più del 60 per cento dei disturbi del sonno sono stati segnalati. I risultati sono gli stessi per tutti i tipi di sport, solo che la localizzazione del dolore è diversa. La mancanza di autocompassione per il proprio corpo e i suoi limiti porta, tuttavia, a una condizione che diventa cronica e sempre più difficile da cambiare.