La riproduzione sessuata delle piante: gli organi maschili e femminili

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Forse non tutti lo sanno, ma quando l’allora giovane Carl Nilsson Linnaeus scrisse il suo primo trattato, con cui ha dato inizio alla moderna classificazione botanica delle piante, fu condannato a causa dei contenuti licenziosi dei suoi scritti. Questo perché Linneo, così lo conosciamo in Italia, diede inizio ad un metodo di classificazione di tutte le piante che parte dal riconoscimento dei loro organi sessuali, ossia i fiori. Infatti il primo trattato di Linneo si intitolava Praeludia sponsaliorum plantarum, ed era dedicato agli “accoppiamenti” delle piante.

Angiosperme e Gimnosperme

Tutti sanno come funziona la riproduzione sessuata, nella stragrande maggioranza degli esseri viventi. Questo tipo di riproduzione avviene anche nella gran parte delle piante, sia nelle angiosperme che nelle gimnosperme, due grandi divisioni al cui interno sono presenti la gran parte delle piante. In particolare le angiosperme, che si riproducono attraverso fiori veri e produzione di semi; le gimnosperme invece utilizzano gli strobili, anche detti coni o pigne presenti sulle cosiddette conifere. Oggi angiosperme e gimnosperme fanno parte della divisione Magnoliophyta, all’interno della superdivisione Spermatophyta. Si tratta, dal punto di vista botanico, di piante in cui la riproduzione avviene liberando i gameti maschili nell’ambiente, fino a che incontrano i gameti femminili che sono invece protetti nel calice floreale, o comunque nella pianta madre. L’incontro, proprio come negli animai, porta alla fecondazione dell’ovulo che causa la produzione del seme.

Gli organi sessuali maschili

L’apparato sessuale maschile viene detto androceo, al cui interno possiamo notare facilmente gli stami, ossia formazioni filiformi allungate, più o meno a seconda del fiore che stiamo osservando, al cui apice si formano i gametofiti maschili, comunemente chiamati polline. In alcuni fiori i gametofiti maschili sono fortemente colorati e disposti in granuli sferiformi facilmente visibili anche dall’occhio umano. La zona in cui si deposita il polline è detta antera e in genere si mostra infossata rispetto al resto dello stame. Gli stami sono in genere più di uno; se appaiono suddivisi tra di loro l’androceo è chiamato dialistemone; se invece gli stami sono saldati fino a formare un unico filamento, l’androceo è chiamato gamostemone.

Gli organi sessuali femminili

L’apparato riproduttivo femminile del fiore viene detto gineceo, anche se comunemente lo si chiama pistillo e si trova vicino agli stami. Ci sono fiori in cui il pistillo appare come singolo, oppure suddiviso in diversi carpelli. All’apice dei carpelli si producono gli ovuli, al cui interno si formano i gameti femminili. Il gineceo contiene al suo interno anche l’ovario, posizionato nella parte più vicina al fiore stesso, in basso, dove sono effettivamente presenti gli ovuli da fecondare. Gli stili partono dall’ovario e servono per accogliere il polline; nella parte superiore di ogni stilo è presente infatti una cavità, detta stigma, in cui il polline può fermarsi. Come nell’androceo, anche il gineceo può avere un singolo stilo formato da più carpelli, o vari stili di lunghezza varia, anche inesistenti, in modo che lo stigma si trovi proprio sopra l’ovario.

Come avviene la fecondazione

La fecondazione nei fiori avviene come in molti altri esseri viventi: il polline (gameti maschili) si incontra con gli ovuli nel gineceo e inizia lo sviluppo del seme. Ci sono fiori in cui è presente sia l’androceo, sia il gineceo; altri invece in cui tali apparati sono disposti in diversi fiori, sulla stessa pianta o su due piante differenti. Anche nel caso in cui gineceo e androceo siano vicini, spesso è necessario che il polline provenga da un’altra pianta, ad esempio perché l’ovario non è ancora pronto ad accoglierlo quando il fiore lo produce. Ci sono diversi modi con cui le piante diffondono il proprio seme, solitamente sfruttando gli insetti, che si appoggiano vicino alle antere per succhiare il nettare dal fiore; oppure anche attraverso l’azione meccanica del vento.

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